Le priorità della futura PAC? La Cia ha presentato ad Agriumbria i primi dati della consultazione on line

Le priorità della futura PAC? Per gli agricoltori CIA sono il sostengo al reddito e un maggiore valore economico ai produttori
Sì al tetto massimo per penalizzare i grandi beneficiari della PAC
Presentati i primi dati della consultazione on line lanciata da CIA-Agricoltori Italiani dell'Umbria ad AgriUmbria

Bastia Umbra - Il sostegno al reddito per gli imprenditori agricoli dell'Umbria è, con il 70% delle preferenze, la prima misura che la PAC post 2020 dovrebbe garantire. Seguita da un migliore posizionamento degli agricoltori nella catena del valore (63%) e dalla promozione di uno sviluppo sostenibile, secondo una più efficace gestione delle risorse naturali (62%). Sono questi i primi risultati della Consultazione on line che CIA Umbria ha lanciato a febbraio scorso, in una prima fase rivolta solo ai propri associati, attraverso un questionario con 18 domande che scavano a fondo sul futuro della PAC, in vista della riforma in corso a Bruxelles.
I dati sono stati presentati sabato 30 marzo, nel corso di un incontro dal titolo "PAC post 2020 – L'Umbria che vogliamo", che si è tenuto nell'affollata Sala Maschiella di AgriUmbria, a Bastia Umbra. Una tavola rotonda per confrontarsi con le associazioni economiche extragricole dell'Umbria, e non solo, sugli scenari che coinvolgeranno i produttori agricoli per il prossimi anni, nella convinzione che l'agricoltura come fatto culturale e non solo economico, riguarda tutti noi.
I RELATORI PRESENTI
L'incontro si è aperto con un video messaggio dell'On. Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, con il quale ha evidenziato gli attuali punti critici del testo di riforma PAC e la battaglia vinta sulle 'pratiche sleali'. Ad elaborare e presentare alla platea i dati del questionario on line, il Prof. Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia. Presenti al tavolo: Carlo Pagliacci, funzionario della Direzione generale per l'Agricoltura e Sviluppo rurale (DG AGRI) della Commissione Europea, direttamente da Bruxelles, Fernanda Cecchini assessore alle Politiche agricole e Agroalimentari della Regione Umbria, Mauro Franceschini presidente Confartigianato Umbria, Lucio Tabarrini presidente Federcarni Umbria Confcommercio, Silvio Ranieri Segretario generale ANCI Umbria, Flavio Biondi responsabile settore agroalimentare Associazione Konsùmer, Gianfranco Domini vicepresidente Associazione Nazionale Cooperative Agroalimentari ANCA Umbria, e Daniele Grigi consigliere sezione Agroalimentare Confindustria Umbria e vicepresidente Giovani Industriali Umbria.
IL QUESTIONARIO CIA UMBRIA
L'86% degli produttori CIA intervistati ha tra i 25 e i 65 anni, solo il 5% ha meno di 25 anni e il 9% ha più di 65 anni. Il 69% sono uomini, il 31% donne. Tra questi, il 56% usufruisce del sostegno della PAC secondo una forbice temporale che va da 5 a 25 anni, solo il 19% ne usufruisce da oltre 25 anni e i 25% da meno di 5 anni.
Gli investimenti sulle infrastrutture (1%) non risultano affatto uno strumento politico della PAC 2014-2020 adeguato per affrontare le nuove sfide, mentre lo sono i pagamenti ad ettaro (33%) e le misure agroambientali (32%) e, in misura minore, anche il sostegno alle forme aggregative (17%) e la formazione (15%) di chi opera nell'agroalimentare. Il sostegno al reddito rimane l'obiettivo prioritario per il 68% degli intervistati CIA, mentre la stabilizzazione dei prezzi (22%) e la tutela dei consumatori (15%) lo sarebbero in misura minore.
In generale, l'83% degli intervistati considera l'attuale modello PAC 2014-2020 troppo complesso e burocratico: solo il 17% non lo ritiene tale. Mentre le cinque tipologie di pagamenti diretti previste nella riforma PAC 2021-2027 sono giudicate soddisfacenti per il 65% degli agricoltori CIA che hanno compilato on line il questionario. Alla domanda, quali settori dovrebbero beneficiare dei pagamenti accoppiati, gli imprenditori CIA hanno messo al primo mosso il comparto zootecnico (29%), a seguire l'olivicoltura (17%), i cereali (11%), il biologico (10%).
Per quanto riguarda il capping, infine, l'83% degli imprenditori agricoli intervistati ritengono che sia giusto fissare un tetto massimo agli investimenti finanziati dal PSR. La percentuale si allarga ancora di più (89%) per gli agricoltori favorevoli all'inserimento del tetto massimo per penalizzare i grandi beneficiari della PAC.
Al termine dell'incontro il presidente CIA, Matteo Bartolini, ha annunciato che, a partire dai prossimi giorni, la consultazione on line sarà aperta a tutti. Una volta raccolti ed elaborati i dati, questi saranno uno strumento di indirizzo lampante per avanzare proposte concrete. "Abbiamo chiara oggi– ha detto il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini - l'assoluta necessità, non più rimandabile, di dialogare di più e meglio tra di noi per costruire insieme un nuovo modello di sviluppo realmente condiviso, che parta dal basso per affrontare insieme questa riforma PAC. Abbiamo invitato alla tavola rotonda di oggi tutte le associazioni economiche extragricole proprio nella convinzione che la Politica Agricola Comune non riguardi solo gli agricoltori. Tutti noi, che siamo parte del tessuto sociale del territorio, ognuno con il proprio ruolo, possiamo contribuire a disegnare il futuro dell'Umbria e dell'Europa, creando nuove e più fruttuose alleanze interprofessionali".

Ultima modifica il Lunedì, 01 Aprile 2019 13:18
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