BASTIA UMBRA, SABATO 28 MARZO- ROMA, MARTEDI' 31 MARZO

TUTTI GLI AGRICOLTORI DELL'UMBRIA CHE SOSTENGONO LE RAGIONI DELLA PROTESTA DELLA CIA SONO INVITATI A PARTECIPARE AI DUE IMPORTANTI APPUNTAMENTI.

PER GARANTIRE LA PIU' AMPIA PARTECIPAZIONE LA CIA REGIONALE ASSEGNERA' GRATUITAMENTE I BIGLIETTI DI INGRESSO ED ORGANIZZERA' LA TRASFERTA A ROMA. GLI INTERESSATI SONO PREGATI DI RECARSI PRESSO GLI UFFICI   TERRITORIALI O INVIARE LA RICHIESTA ENTRO E NON OLTRE MERCOLEDI' 25 MARZO ALLA SEGRETERIA DEL REGIONALE (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

La Direzione della Cia umbra: "le Istituzioni continuano a penalizzare il settore nonostante sia già in grave difficoltà". Manifestazione il 31 marzo a Roma
La Direzione regionale della Confederazione italiana agricoltori, riunitasi nei giorni scorsi a Perugia sotto la presidenza di Domenico Brugnoni, ha preso in esame la difficile situazione del settore discutendo, in particolare, i pesanti riflessi sulla nostra agricoltura di alcune decisioni molto penalizzanti prese negli ultimi tempi dal governo Renzi per fare "cassa". Ad allarmare gli agricoltori della Cia in primo luogo, l'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli nei Comuni parzialmente montani in aree rurali ed importanti dell'Umbria come Perugia, Terni, Narni, Amelia, Orvieto, Spoleto, Marsciano, Deruta e tanti altri centri minori; a nulla sono valse le reiterate proteste e proposte di modifica avanzate dalla Cia, da Agrinsieme e dall'Anci; ad esserne colpiti molti anziani pensionati, non più imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti che, con i risparmi di una vita e una magra pensione, continuano a coltivare il terreno e faticosamente tutelano e presidiano il territorio o ancora peggio per favorire il ricambio generazionale affittano le loro proprietà per pochi spiccioli a giovani imprenditori agricoli; con questa imposta iniqua che grava sul principale e indispensabile strumento di produzione, la terra appunto, non ci sarà alcun ricambio generazionale; in questo modo il Governo oltre a condannare molti anziani ex-agricoltori ad una povertà "di ritorno", scoraggia l'ingresso dei giovani nel settore e li costringe a gettare la spugna cercando un 'alternativa meno rischiosa dal punto di vista economico. Vi sono, poi, altre situazioni preoccupanti che riguardano il settore : la riduzione di un ulteriore 8 per cento del contingente agevolato di gasolio per uso agricolo decurtato complessivamente negli ultimi 3 anni del 23 per cento; la mancata riduzione in agricoltura del cuneo fiscale; l'obbligo di iscrizione ai libri genealogici per l'accesso ai premi per i piccoli produttori di latte; la mancata reale semplificazione dei troppi adempimenti burocratici. La Direzione regionale della Cia ha denunciato come questi provvedimenti colpiscano il mondo agricolo dopo un'annata particolarmente sfavorevole - con forte calo produttivo in molti comparti olio, cereali e legumi specie nelle zone collinari e più marginali - e si aggiungano alle notevoli difficoltà non solo legate alla crisi economica in atto ma anche alle devastanti calamità naturali degli ultimi anni e delle scorse settimane , ai continui attacchi alle aziende da parte di selvatici come cinghiali e lupi, agli insopportabili ritardi di Agea nei pagamenti della Pac, alla mancata assegnazione di risorse per indennità compensativa e misure agro ambientali per le annualità 2013 e 2014, ai tempi lunghi di approvazione del nuovo Psr, alla mancata conseguente attivazione delle azioni previste nel Piano Zootecnico Regionale ed nel Progetto Speciale Vino, alla non prevista compensazione degli svantaggi naturali per l'agricoltura nei Parchi regionali, alla difficoltà di accesso al credito per sostenere gli investimenti e i costi di produzione, alla mancata revisione delle tabelle per l'assegnazione del gasolio agricolo. Per questi motivi la Direzione della Cia dell'Umbria ha deliberato di indire un'assemblea regionale straordinaria dell'Organizzazione il 28 marzo a Bastia in occasione di Agriumbria, e di aderire alla manifestazione nazionale promossa a Roma il 31 marzo da Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane). Tutti gli agricoltori dell'Umbria che sostengono le ragioni della protesta della Cia sono invitati a partecipare ai due importanti appuntamenti.

Perugia, 16 marzo 2015

La Cia dell'Umbria ha presentato una petizione alle Autorità
Ormai è allarme rosso. Esasperati dalle continue incursioni dei cinghiali nelle loro aziende, un consistente gruppo di agricoltori dell'Alta Valle del Tevere, aderenti alla Cia dell'Umbria, ha presentato una petizione alla presidente della Regione, all'assessore ad Agricoltura e Caccia, al prefetto di Perugia, al presidente della Provincia ed ai sindaci dei Comuni più colpiti per chiedere interventi urgenti e straordinari di contenimento. Le azioni fin qui messe in opera si sono rivelate perfettamente inutili. Persino il prelievo venatorio si è dimostrato inefficace; a pochi giorni dalla chiusura della caccia, infatti, quando dovrebbe essere evidente un calo della loro presenza, i cinghiali continuano ad imperversare nelle campagne e si susseguono le segnalazioni di danni alle coltivazioni. La situazione è veramente insostenibile anche per le oggettive difficoltà in cui versano le imprese agricole, alle prese con problemi vecchi e nuovi accentuati dagli effetti della generale crisi economica in atto da anni. Gli agricoltori dell'Alto Tevere stanno seriamente pensando, quindi, di non effettuare le semine primaverili, consapevoli che il frutto del loro lavoro e dei loro investimenti andrà in pasto ai cinghiali. Al colmo dell'esasperazione, pertanto, hanno sottoscritto una petizione, l'ennesimo grido d'allarme ma anche un richiamo alle Autorità competenti a non perseverare nella sottovalutazione di tali circostanze ed a mettere in campo immediatamente, a partire dalla discussione che si terrà domani nella Consulta Faunistico-Venatoria sul Regolamento per la caccia al cinghiale, azioni straordinarie di contenimento della specie. Questo per consentire non solo agli imprenditori agricoli, ma anche a tutti coloro che vivono ed operano nelle zone rurali (numerosi gli incidenti stradali causati dai cinghiali), di vivere serenamente e di svolgere normalmente le loro attività.

Perugia, 10 marzo 2015

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