Il luppolo nelle filiere strategiche della Regione Umbria con la Misura 16.4 del PSR

Prima iniziativa pubblica di presentazione con l'assessore Morroni, dopo la nascita del nuovo progetto di Luppolo Made in Italy, in una delle zone a più forte vocazione:Città di Castello, venerdì 24 settembre (ore 11, Palazzo Vitelli)

Il presidente Stefano Fancelli: "Una nuova Filiera di eccellenza, un modello di sostenibilità economica, sociale e ambientale"

CITTA' DI CASTELLO – La Filiera del luppolo è una novità assoluta per il Made in Italy. Ormai sempre più una realtà. Protagonista è l'Umbria che si candida come il cuore, questa volta "verde luppolo", dell'Italia per una filiera strategica a livello regionale e nazionale.

Il nuovo progetto di Filiera prosegue il suo percorso ed ora verrà presentato con una prima iniziativa pubblica, dopo l'annuncio nello scorso mese di luglio, venerdì 24 settembre a Città di Castello, nella suggestiva cornice di Palazzo Vitelli a Sant'Egidio, a partire dalle ore 11 alla presenza di numerose realtà prestigiose in campo istituzionale, economico e d'impresa.
Non a caso l'iniziativa si svolge nell'Altotevere, zona fortemente vocata alla coltivazione di luppolo, in un'ottica di sviluppo sostenibile, sia a livello ambientale che economico. Un futuro in cui la regione Umbria crede fortemente tanto da inserire il progetto nella Misura 16.4.1 del Piano di sviluppo rurale.
In Umbria, infatti, è sorto un nuovo gruppo imprenditoriale che colloca la regione come punto più avanzato nella nascente Filiera del Luppolo italiano. Dall'unione di Luppolo Made in Italy, il primo progetto in Italia che ha sperimentato con successo questa nuova coltura, insieme al Gruppo Cooperativo Agricooper e alla Deltafina srl è nata una nuova Associazione di imprese che ha le competenze, la capacità di aggregazione e di organizzazione dei produttori, la forza economica e di investimento, la visione strategica e di innovazione per portare il luppolo italiano alla conquista del mercato globale.
Una nuova realtà imprenditoriale supportata anche dall'Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Umbria che, come annunciato dallo stesso assessore Roberto Morroni, ha in programma
di inserire la nascente filiera del luppolo tra le filiere strategiche dell'Umbria, dopo quella del nocciolo, del tartufo e dell'ulivo, così da usufruire al meglio della Misura 16.4.1 del PSR (Piano di
Sviluppo Rurale) sulle filiere corte, sotto ogni punto di vista.
L'intevento più atteso è quindi proprio quello del vice presidente della Giunta regionale e assessore all'agricoltura Morroni in merito alla scelta strategica della filiera del luppolo.
A presentare gli obiettivi della nuova Associazione di imprese sarà Stefano Fancelli, presidente della Rete Luppolo Made in Italy e dell'omonima società, Luppolo Made in Italy Srl, che svolgerà il compito di capofila dell'Associazione.
Sono poi previsti gli interventi di Luca Stalteri, produttore biologico di Luppolo, agronomo esperto e rappresentante della Luppolo Made in Italy, e dei rappresentati di Deltafina srl e del Gruppo Cooperativo Agricooper.
Interverrà anche il presidente della CIA Umbria, Matteo Bartolini che, fin dall'inizio, ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto, promuovendolo come nuova opportunità economica ai propri associati e, al contempo, attraverso precise azioni di supporto nei tavoli istituzionali con la Regione Umbria.
Sono in programma anche interventi di Vincenzo Vizioli di AIAB, Lorenzo Grifoni di ABOCA e di Roberto Giangrande, rappresentante del CONAF al Tavolo nazionale di Fliera del Luppolo presso il Ministero dell'Agricoltura.

Al termine dell'iniziativa pubblica è prevista una degustazione di Birre artiginali prodotte con il Luppolo umbro e un'esclusiva Hop Experience: un'esperienza sensoriale unica alla scoperta di questa nuova straordinaria coltura.

Informazioni e contatti
www.luppolomadeinitaly.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Stefano Fancelli Tel. 329 0283038

Relazioni con la stampa
Luppolo Made in Italy - Danilo Nardoni Tel. 349 1441173 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CIA Agricoltori Italiani Umbria - Emanuela De Pinto Tel. 340 9200423 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Webmarketing, packaging, sostenibilità, tracciabilità, innovazione e internazionalizzazione: queste alcune tra le skills strategiche per affrontare al meglio le nuove dinamiche del mondo del lavoro nel settore del cibo, delle produzioni agroalimentari e della promozione del territorio. Su queste basi nasce il corso per Tecnico della sostenibilità e della qualità nelle filiere agroalimentari, settore che non conosce crisi, neanche in tempi di pandemia ma che anzi registra una continua crescita, in termini di fatturati e di occupazione.


Il corso, che si terrà a Todi, è finanziato dal Fondo Sociale Europeo ed è realizzato da Tatics Group di Perugia, in collaborazione con l'Istituto AGRARIO "Ciuffelli-Einaudi" di Todi, eccellenza nell'istruzione tecnica e tecnologica, scuola-campus con QUASI 1.000 studenti e college con 150 ragazzi e ragazze residenti e Chronica NEWconsulting, la nuova società di servizi di CIA Umbria che come afferma l'amministratore unico Alfonso Motta "nasce con il principale obiettivo di sostenere gli imprenditori agricoli, attraverso specifici interventi di Consulenza e Formazione, affinché possano sempre più migliorare le proprie capacità nell'ambito della produzione agroalimentare di qualità, diversificazione dell'offerta e conseguente collocazione dei prodotti regionali sul mercato sia nazionale che estero".


Il bisogno di nuove figure professionali flessibili con competenze strategiche in grado di affrontare le evoluzioni del mercato lo dichiara anche Roberto Quatraccioni di Tatics Group, agenzia specializzata anche in marketing e comunicazione: "Da diverso tempo i nostri principali clienti sono aziende agricole e agroalimentari, a testimonianza di un settore dinamico con forti spinte di crescita e di innovazione".


Il percorso formativo prevede:
- formazione gratuita teorico/pratica di 350 ore
- tirocinio curricolare in azienda di 4 mesi con indennità mensile di 600 €.
L'accesso al percorso è riservato a 15 allievi diplomati, disoccupati o inoccupati, iscritti ai Centri per l'impiego della regione Umbria.


La modulistica per le adesioni (che dovranno pervenire entro e non oltre il 15/10/2021 solo ed esclusivamente a Tatics Group) è disponibile presso:
Tatics Group – Via Settevalli, 324 - Perugia Tel. 075 5056985 Whatsapp 366 6517711
Istituto d'Istruzione Superiore "Ciuffelli-Einaudi" – Viale Montecristo, 3 - Todi Tel. 075 89595205
Chronica Newconsulting – Via Mario Angeloni, 1 – Perugia Tel. 075 7971056
Oppure attraverso i link www.isistodi.edu.it - www.ciaumbria.it – www.tatics.it

Ristorante all'aperto, passeggiate a cavallo, lezioni di cucina e truffle hunting i servizi più richiesti 


Identikit del turista al tempo del Covid: molte famiglie italiane, pochi europei, niente inglesi

Perugia – Ferragosto sold out negli agriturismi del territorio, con prenotazioni che non solo non hanno subito alcuna defezione nonostante l'aumento dei contagi Covid dovuti alla variante Delta, ma si sono perfino allungate rispetto allo scorso anno. Non più un turismo 'mordi e fuggi', dunque, ma vacanze stanziali alla vera scoperta di quanto la regione Umbria ha da offrire. Prima fra tutte, l'esperienza enogastronomica e quella fatta di itinerari paesaggistici da percorrere a piedi o in bicicletta. È quanto chiedono i turisti, secondo il quadro di CIA Umbria, che hanno scelto la nostra regione come meta ideale per queste vacanze estive.

I SERVIZI PIÙ RICHIESTI
Tra i servizi che fanno preferire una struttura agrituristica a un'altra, oltre alla piscina, c'è sicuramente il ristorante, che quasi sempre vuol dire garanzia di una cucina tipica con prodotti del territorio che arrivano direttamente dall'azienda agricola annessa. Inoltre, l'agriturismo con ristorante, quasi sempre all'aperto, risponde all'esigenza di non spostarsi troppo alla ricerca di un posto dove mangiare bene e sano, evitando così luoghi troppo affollati. Cosa cercano i vacanzieri? Per CIA Umbria, che ha raccolto le testimonianze dei propri soci del settore agrituristico, si preferiscono luoghi riservati, immersi nel verde, in cui vivere giornate tranquille e rilassanti, lontani dal traffico dei grandi centri urbani. Una vacanza a contatto con la natura, da vivere all'aria aperta che riserva una maggiore attenzione alle regole Covid e quindi una minore possibilità di contagio. Molto gettonate anche le passeggiate a cavallo, i trekking leggeri ma panoramici e le 'truffle hunting experience', alla scoperta del mondo rurale, così come la possibilità di fare la spesa scegliendo le verdure direttamente dall'orto aziendale o imparare a cucinare i legumi del territorio e fare la pasta in casa, grazie alle lezioni di cucina degli Agrichef CIA.

L'IDENTIKIT DEL TURISTA
La pandemia ha cambiato il volto dei turisti ormai da due anni. Secondo CIA Umbria, anche nel 2021 sono quasi sempre famiglie italiane, molte tornano per il secondo anno in una struttura agrituristica del Belpaese, vista la situazione pandemica ancora instabile. Qualche europeo c'è, soprattutto provenienti da Olanda e Belgio. Latitano i turisti inglesi, vista la situazione allarmante dell'Inghilterra che ha scoraggiato i viaggi da e per la nazione con la corona.
SOLO 1 MESE SU 4 DI LAVORO
Non del solo mese di agosto è fatto un anno lavorativo e di certo il 'tutto esaurito' di queste ultime settimane non può risollevare le sorti di un settore che fino a due anni fa poteva contare su quattro mesi pieni di lavoro l'anno. Questo, di conseguenza, vuol dire perdite sull'intero comparto turistico perché si è ridotto notevolmente anche il personale che ogni anno, a partire da marzo, veniva assunto per far fronte all'intera stagione.
BARTOLINI: IMPRENDITORI AGRICOLI PROTAGONISTI DELLA STRATEGIA FARM TO FORK
"Gli agriturismi, in quanto luoghi di 'agricultura', - dichiara Matteo Bartolini, presidente CIA Umbria - sono la chiave per il raggiungimento degli obiettivi che l'Europa si pone in termini di strategia Farm to Fork, perché il metodo migliore per trasferire le conoscenze dal produttore al consumatore è senza dubbio l'agriturismo, così in tema di biodiversità e anche in un'ottica di filiera corta e dei cosiddetti distretti alimentari".

Per interviste e approfondimenti:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
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Tel. 340.9200423

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