OLIO, PER SCANAVINO (CIA) NECESSARIO ESALTARNE LA QUALITA'

Il presidente nazionale della Cia all'assemblea degli olivicoltori umbri.
Domenico Brugnoni eletto presidente dell'associazione dei produttori

Venerdì 27 maggio si è svolta a Perugia l'assemblea annuale dell'Organizzazione regionale dei produttori di olive e di olio che, tra l'altro, ha il compito di svolgere azioni positive per la commercializzazione dell'olio prodotto da migliaia di olivicoltori umbri. Il nuovo presidente Domenico Brugnoni, eletto dal Consiglio di Amministrazione, ha introdotto i lavori mettendo l'accento sulle problematiche di grande attualità e sulle prospettive di sviluppo del comparto olivicolo nella nostra regione. Brugnoni ha messo in risalto l'impegno della Cia per sostenere l'attività delle migliaia di produttori umbri, alle prese con costi in continua lievitazione che ne rendono antieconomica la coltivazione specie nelle zone dove l'ulivo rappresenta un elemento fondamentale ed imprescindibile dell'ambiente e del paesaggio. Il presidente regionale della Cia e dell'associazione degli olivicoltori ha, quindi, espresso l'auspicio che il Progetto Speciale Olio, più volte annunciato dalla Regione Umbria, veda presto la luce insieme ad interventi concreti di sostegno per valorizzare e promuovere adeguatamente il comparto. Ai lavori dell'assemblea ha partecipato il presidente del Consorzio nazionale olivicoltori Gennaro Sìcolo il quale ha affermato che "è ora di guardare al mercato e far diventare la grande distribuzione organizzata un partner del progetto di rilancio dell'olivicoltura nazionale e umbra. Vanno però date rassicurazioni ai consumatori, anche attraverso un'intensificazione della lotta a frodi e contraffazioni". Hanno preso parte alla discussione anche il presidente del Consorzio di tutela dell'olio dop "Umbria" Leonardo Laureti, il presidente dell'associazione regionale cooperative agroalimentari di Legacoop Graziano Pedetti e il direttore dell'associazione olivicola Giuseppe Natale - è stata conclusa dal presidente nazionale della Cia Dino Scanavino che ha messo in evidenza la necessità di valorizzare ulteriormente l'indiscutibile qualità dell'olio extravergine di oliva italiano e, in particolare, di quello di regioni straordinariamente vocate come l'Umbria. "Accanto alla denominazione di origine, fondamentale per garantire la tipicità del prodotto, – ha detto Scanavino – occorre caratterizzare ulteriormente il nostro olio esaltandone la specificità e la rintracciabilità. Nei nostri ristoranti – ha proseguito il presidente nazionale della Cia – bisogna introdurre la Carta degli Oli, analogamente a quanto avviene per i vini, suggerendo gli abbinamenti con i diversi piatti del menu. Tuttavia, affinché si continui a produrre una tale eccellenza, - ha concluso il presidente della Cia - è necessario sostenere adeguatamente i produttori che devono essere i principali destinatari delle risorse previste dal Piano Olivicolo Nazionale recentemente adottato.

Perugia, 30 maggio 2016

E' questo il tema del prossimo incontro che Cia e Agia dell'Umbria  hanno organizzato per mercoledì 25 maggio a Perugia alle ore 16.30 presso la sede di via Mario Angeloni,1.

All'incontro parteciperà Luciano Concezzi  - Responsabile dell'Area Innovazione e Ricerca di 3A Parco Tecnologico Agroalimentare.

Seminario AGIA

Per la Cia dell'Umbria si continua a sottovalutare l'importanza della problematica

Chi sperava nell'avvio di un confronto serio e ragionato su come risolvere il problema della eccessiva presenza di animali selvatici dannosi per agricoltura e zootecnia, in Italia ed in regioni particolarmente colpite come l'Umbria, è rimasto molto deluso. Infatti la riunione dell'apposito Tavolo della Conferenza Stato-Regioni, convocata al ministero dell'Ambiente la scorsa settimana, è stata rinviata a data da destinarsi; una formulazione che, in "burocratese", significa una sola cosa: i rappresentanti delle Istituzioni cui compete per legge la programmazione degli interventi in materia faunistico-venatoria non hanno fretta e, probabilmente, non considerano urgente agire per contenere la proliferazione esagerata di selvatici dannosi (in primo luogo cinghiali e lupi), un problema che affligge da anni gran parte del Belpaese. "Si tratta – ha commentato Domenico Brugnoni, presidente della Cia dell'Umbria – di una grave sottovalutazione dell'entità della questione. Gli agricoltori e gli allevatori, che in tante zone della nostra regione non solo subiscono danni enormi mai rimborsati per intero ma ormai temono anche per l'incolumità loro e delle loro famiglie, continuano ad essere considerati cittadini di serie b dai rappresentanti istituzionali, contraddicendo nei fatti quanto viene sempre affermato in pubblico." Proprio di recente la Cia dell'Umbria aveva denunciato, in una lettera alla Regione, l'inefficacia dei prelievi selettivi di cinghiali ed aveva proposto di modificare il calendario venatorio posticipando al 31 gennaio (dal 31 dicembre) la chiusura della caccia al suide come avviene nelle regioni limitrofe; tale differenza di scadenza nei calendari ha provocato, infatti, un'ulteriore migrazione di capi in Umbria con un pesante aggravamento dei danni. Sul versante del contenimento dei lupi, che continuano a colpire in prevalenza allevamenti di pregio (come è accaduto ed accade a San Venanzo, Umbertide, Pietralunga e in tanti altri comuni) in aree marginali della regione, per la Cia dell'Umbria le autorità competenti devono prendere atto che, anche secondo le stime più recenti, la popolazione attuale di lupi sull'Appennino supera di gran lunga le 2mila unità: una situazione assolutamente diversa rispetto a quella di qualche decennio fa, quando il lupo era una specie in via di estinzione e si decise di inserirlo tra le specie protette. Non a caso in Francia, Spagna e Svezia sono già state concesse, recentemente, significative deroghe al divieto di catturarli ed ucciderli ed il ministero dell'Ambiente ha elaborato un documento con il quale si chiede la deroga anche per il nostro Paese. "E' perciò assolutamente urgente – conclude il presidente Brugnoni - che l'apposito "Tavolo per l'analisi dei problemi e delle soluzioni da apprestare alle fattispecie dei danni da fauna selvatica" della Conferenza Stato-Regioni, che ha visto la prima riunione rinviata a data da destinarsi, venga convocato al più presto per affrontare seriamente tutta la problematica. Nel frattempo, comunque, è assolutamente necessario ed urgente indennizzare per intero gli allevatori colpiti incrementando la cifra, insufficiente, stanziata in bilancio dalla Regione per il 2016."

Perugia, 12 maggio 2016

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