Domani a Perugia ed Orvieto patronato Inac, Caf-Cia e Anp-Cia
insieme per informare su diritti sociali, fisco e nuove normative

Domani 7 maggio, il Centro di assistenza fiscale della Confederazione italiana agricoltori, il Patronato Inac e l'Associazione Nazionale Pensionati della Cia organizzeranno in tutta Italia la prima edizione di "Incontriamoci...Insieme per te, i tuoi diritti, le tue esigenze".
Scopo dell'iniziativa è quello di incontrare i cittadini per informarli dei loro diritti e promuovere i servizi che il Sistema Cia mette a loro disposizione, che vanno ben oltre il semplice adempimento o disbrigo di una pratica "fai da te" che la pubblica amministrazione propone.
Rivolgersi al Centro servizi alla Persona Cia significa non solo adempiere ai propri obblighi o presentare un'istanza per un diritto ma, avvalendosi di una consulenza professionale, cogliere tutte le opportunità che le normative offrono, molte volte sconosciute al semplice cittadino.
Nelle città più rappresentative saranno allestiti dei gazebo per far conoscere il "Polo integrato per i servizi alla Persona" e per fornire chiarimenti utili legati alla presentazione del modello 730, informazioni sulle prestazioni legate all'ISEE e su pensioni, previdenza, assistenza e tutela del lavoro.
In Umbria la manifestazione si svolgerà a Perugia, nel centralissimo Corso Vannucci, dalle ore 9 alle 18 e ad Orvieto in Piazza Gualterio, poco distante dal Duomo, dalle ore 9 alle 13.
Personale qualificato sarà a disposizione di tutta la cittadinanza per fornire chiarimenti e per aggiornare tutti coloro che lo vorranno su tutte le opportunità e sulle principali novità riguardanti i diritti sociali ed il fisco.

Perugia, 6 maggio 2016

Iniziative anche a Bologna e Catanzaro
Giovedì prossimo 5 maggio la Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagri organizzeranno una manifestazione nazionale di protesta che si svolgerà in contemporanea in molte città d'Italia.
Sotto lo slogan "Ei fu...siccome immobile" gli agricoltori italiani insorgono per denunciare la mancata liquidazione dei crediti Pac del 2015 e per avere risposte su tematiche ritenute cruciali, come lo snellimento della burocrazia, la concorrenza sleale, le tutele vere per il Made in Italy, la caduta vertiginosa dei prezzi all'origine, l'aumento dei costi produttivi, i danni alle produzioni e agli allevamenti da ungulati e lupi, l'abbandono delle aree rurali.
Gli agricoltori umbri scenderanno in piazza a Roma sotto AGEA e Montecitorio per chiedere risposte urgenti su: ritardi dei pagamenti PAC e burocrazia asfissiante;
in Italia sono 180mila le aziende agricole che devono avere dallo Stato centinaia di milioni di euro. Tra queste ci sono tante aziende umbre, molte delle quali di comparti strategici come quello zootecnico, tabacchicolo, vitivinicolo e biologico. Anomalie bloccanti da mesi segnalate ad Agea che precludono alle Aziende il pagamento e anche l'accesso a nuove misure PAC e PSR. L' Organismo Pagatore, non correggendo i dati acquisiti dell'operazione Bonifica per la PAC, non intervenendo sulle integrazioni delle vecchie procedure PSR comunicate dalla Regione (tabacco, biologico etc..) e non avviando le nuove, sta "congelando" milioni di contributi comunitari di spettanze di migliaia di aziende agricole umbre che ormai sono sull'orlo del collasso.
La burocrazia sta affamando l'Agricoltura !
Nel terzo millennio, alle prese con l'annuncio trionfante di un'Agricoltura 2.0 dove le pratiche si dovrebbero presentare con un click, per un subentro di un Giovane Agricoltore in un'azienda agricola si producono 20 chilogrammi di carta! alla stessa Azienda adempimenti quali domande PAC e PSR, registri fitofarmaci, sicurezza luoghi di lavoro, haccp, etc... sottraggono 100 giornate lavorative l'anno!
La burocrazia ruba braccia all'agricoltura!
Per questo, gli agricoltori scenderanno in piazza il prossimo 5 maggio a Roma, Bologna e Catanzaro, ma sono previste mobilitazioni in molte altre città italiane per chiedere, oltre allo sblocco immediato dei pagamenti relativi alla Pac 2015, anche risposte a vecchie e irrisolte problematiche, agli insostenibili prezzi all'origine dei prodotti e all'esorbitante divario tra i prezzi al campo e quelli fatti pagare ai consumatori.
Lo slogan che caratterizzerà la giornata di protesta "Ei fu...siccome immobile" conferma come a distanza di 13 anni in Italia in agricoltura sia tutto fermo e servirà a denunciare un immobilismo istituzionale che porterà, se non vi sarà una svolta, alla chiusura di migliaia di aziende agricole.
Oggi, come 13 anni fa, il prezzo del grano tenero è di 17 euro al quintale e un agricoltore per mangiare una pizza ne deve vendere mezzo quintale.
Dalla farina al pane il prezzo aumenta di 15 volte. Su 210 euro all'agricoltore ne vanno solo 14! Bisogna invertire questa pericolosissima e dannosa tendenza, altrimenti in tempi brevi il grano tenero sarà completamente scomparso dai nostri territori. Non è possibile che il guadagno del panificio sia 15 volte di più (pari al 1400%) e quello del mulino sia di 5 volte di più (pari al 378%) rispetto al lavoro dell'agricoltore.
E che dire del prezzo del latte? E delle nostre pregiate razze da carne? Una crisi quella zootecnica che ha visto chiudere negli ultimi dieci anni migliaia di Aziende e che in Italia così come in Umbria non sembra arrestarsi.
Una protesta per dire basta all'indifferenza e all'assenza di risposte da parte delle istituzioni nei confronti dei gravi problemi che stanno portando al collasso del settore primario in Italia; Cia, Confagricoltura e Copagri chiedono alla presidente Marini e all'assessore all'Agricoltura Cecchini di condividere le legittime rivendicazioni degli agricoltori umbri facendosi promotrici, presso la Conferenza Stato-Regioni, il Governo e tutte le sedi istituzionali, di proposte per ricercare soluzioni rapide e definitive.
Secondo Cia, Confagricoltura e Copagri la manifestazione è necessaria per sostenere i produttori da troppo tempo in difficoltà e che non sono più in grado di reggere il peso di questa situazione, che mette le loro aziende a rischio chiusura.
Gli agricoltori umbri aderenti a Cia, Confagricoltura e Copagri scenderanno in piazza giovedì prossimo e parteciperanno in massa alla manifestazione di protesta indetta a livello nazionale a Roma; i promotori stanno organizzando la partenza dai territori regionali di pullman che raggiungeranno i sit-in di protesta sotto AGEA e Montecitorio.

Perugia, 3 maggio 2016

"Ei fu...Siccome Immobile", la celebre frase di apertura della poesia "Il Cinque Maggio" di Manzoni, diventa lo slogan e il simbolo della manifestazione delle associazioni agricole Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri che si terrà, appunto, il 5 maggio dalle ore 9 alle 12 a Roma davanti ad Agea e a Montecitorio.
La mobilitazione ha l'obiettivo di protestare contro "l'immobilità" del settore dovuto all'asfissiante burocrazia, a un'Agea inefficiente che genera lunghi ritardi nei pagamenti e a costi di produzione divenuti insostenibili. Sul tavolo anche temi di grandissima attualità come i prezzi dei prodotti agricoli in caduta libera, e le vendite sottocosto; gli investimenti bloccati e le innovazioni tecnologiche al palo; una reale tutela del Made in Italy, la cementificazione del suolo, l'abbandono delle aree rurali e il crescente problema dei danni alle colture e agli allevamenti provocati dalla fauna selvatica e da lupi.
Attesi a Roma migliaia di agricoltori -numerosa sarà la partecipazione umbra- al sit-in indetto da Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri anche AGIA-UMBRIA l'Associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia sarà presente alla manifestazione nazionale.
Aderendo alla manifestazione vogliamo denunciare le tante inefficienze di Agea e evidenziare la necessità di un'azione urgente per recuperare la necessaria efficienza operativa dell'Ente pagatore in Italia e segnatamente in Umbria provoca ritardi inaccettabili nell'assegnazione dei contributi comunitari PAC e PSR.
"Oggi come 13 anni fa -dice la Presidente dei Giovani Agricoltori Clelia Cini- sono la burocrazia e i prezzi pagati all'origine ai produttori che schiacciano inesorabilmente il reddito, impedendo innovazione e sviluppo. Basti pensare che per una pratica di subentro l'azienda agricola deve presentare una quantità di carta superiore ai 20 kg e un agricoltore per mangiarsi una pizza deve vendere ½ q.le di grano. Un gap che va colmato al più presto e che deve essere compreso anche dall'opinione pubblica perché il settore primario ha un valore inestimabile a livello produttivo, culturale e di salvaguardia del suolo e dell'ambiente che deve essere valorizzato e non lasciato, appunto, nell'immobilità".
Le giovani generazioni che sono tornate a credere ed investire in agricoltura e che sono il futuro del nostro Paese per rendere competitive le loro aziende ricercano innovazione e sviluppo e non possono subire questo immobilismo!
In tredici anni in Italia in agricoltura è cresciuto solo invece solo il livello e il peso della burocrazia!

Perugia, 3 maggio 2016

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