Perugia, 23 maggio 2022 - A seguito della pubblicazione del bando PSR Umbria 2014/2020, misura 16.4.1 Azione b2) - Cooperazione di filiera per la creazione e lo sviluppo di filiere corte nel settore del luppolo, CIA Umbria in collaborazione con Luppolo Made in Italy ha organizzato una serie di incontri per illustrare alle aziende agricole le opportunità legate alla coltivazione del luppolo in Umbria, gli aspetti tecnici e gli scenari di sviluppo legati al bando regionale.

Gli incontri, a cui possono partecipare liberamente tutti gli interessati, si terranno presso le sedi CIA di Terni, Orvieto e Perugia. Si inizia domani, martedì 24 maggio presso l'Ufficio Cia di Terni, in via Narni 290, alle ore 18:00. Il giorno dopo, mercoledì 25 maggio, saremo presenti a Orvieto, nella sede territoriale di Cia in piazza Olona 4, Sferracavallo, stesso orario. Infine, giovedì 26 maggio si parlerà del bando della filiera del luppolo presso la sede Cia Perugia, in via Alessandro Volta 88, a Ponte San Giovanni, sempre alle ore 18:00.

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Presente all'Assemblea elettiva, riunita  a Roma, anche la delegazione Cia Umbria con il presidente Matteo Bartolini. L'imprenditore vitivinicolo modenese succede a Dino Scanavino

Roma, 21 maggio - Cristiano Fini è il nuovo presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Imprenditore modenese, di Castelfranco Emilia, 50 anni, è stato nominato il 20 maggio dall'VIII Assemblea elettiva, riunita a Roma presso il Teatro Eliseo e composta da 399 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt'Italia. Presente anche la delegazione di Cia Umbria, con il presidente Matteo Bartolini.

Fini, agrotecnico, è il titolare di un'azienda agricola e vitivinicola con 13 ettari investiti a vigneto biologico, già presidente di Cia Emilia-Romagna dal 2018 e, precedentemente, di Cia Modena. Fa parte del Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ ed è stato membro della Giunta Camerale di Modena. Ora sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni, succedendo a Dino Scanavino, al vertice di Cia negli ultimi 8 anni.

"Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici. Eppure -ha spiegato Fini- il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell'economia nazionale. Il valore aggiunto dell'agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell'Ue. Il sistema agroalimentare, nel suo insieme fa il 15% del Pil. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie".

Tra le azioni prioritarie menzionate dal neo eletto presidente Fini la necessità di una politica energetica nazionale ed europea che cerchi di calmierare i costi e le speculazioni, oltre a misure a sostegno delle filiere produttive, messe in ginocchio dai rincari produttivi e dall'instabilità dei mercati; ma anche un reddito equo per gli agricoltori, investimenti nella ricerca per dotare il settore di strumenti innovativi contro il climate change, con riferimento al miglioramento genetico in ottica sostenibile, assicurazioni e fondo mutualistico nazionale per affrontare le calamità.

E ancora, "l'urgenza della manodopera nei campi, l'accesso alla terra e al credito per il ricambio generazionale; la valorizzazione delle donne del settore che sono ormai il 30%; le pensioni giuste per chi ha passato tutta la vita nei campi". Infine, il numero uno di Cia nazionale ha puntato i riflettori anche sulle zone rurali, nelle quali "servono politiche e strategie: defiscalizzazione, connessione, sbloccare lo spopolamento e riportare persone e ricchezza. Sono le nostre rivendicazioni, come quella sulla fauna selvatica, con la riforma della legge 157 per tutelare l'agricoltura, mettere al sicuro strade e cittadini, salvare gli allevamenti suinicoli dal rischio PSA. Tutte sfide che dobbiamo portare avanti tenendo sempre insieme proteste e proposte".

La Cia dell'Umbria fa i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente Cristiano Fini nell'ottica di una rinnovata e sempre più proficua collaborazione, per affrontare le sfide che ci attendono in questi anni cruciali di sviluppo economico del Paese.

Per interviste e approfondimenti:

Emanuela De Pinto

Ufficio Stampa Cia Umbria
Tel. 340.9200423

MASSIMO RICCI, PRESIDENTE UNITAB: "GIÀ DAL PROSSIMO ANNO NUOVA TRATTATIVA PER ARRIVARE A CONTRATTI PLURIENNALI CHE PERMETTANO INVESTIMENTI DI MEDIO E LUNGO PERIODO"

MATTEO BARTOLINI: "ORA NUOVA FASE PER CONSOLIDARE IL RINNOVATO RAPPORTO TRA PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E MANIFATTURA"

Perugia, 17 maggio 2022 – Per il settore tabacchicolo in Umbria arriva finalmente la firma del contratto che mette fine a un duro periodo di incertezza e che segna una svolta economica e ambientale dell'intero settore. Per la Cia-Agricoltori Italiani Umbria la firma del contratto tra Opta e Deltafina, siglato sabato 14 maggio presso lo stabilimento di Ospedalicchio, garantisce non solo la campagna di coltivazione per il 2022 per la fornitura di tabacco alla multinazionale Japan Tobacco International (JTI) ma apre, come detto nel corso della mattinata, alla concreta disponibilità di sottoscrivere molto presto un nuovo accordo anche per il 2023. Un passo che dà ancora più forza al tavolo nazionale sul tabacco già avviato dalla Regione Umbria in sinergia con la regione Veneto, Campania e Toscana – regioni dove si concentra la quasi totalità della produzione di tabacco italiano – per poter dialogare con il governo e ottenere così l'aiuto necessario a garantire contratti con programmazione di medio-lungo termine.

Presente alla firma (foto in allegato) anche il presidente Cia-Agricoltori Italiani dell'Umbria Matteo Bartolini, insieme a Domenico Cardinali di Deltafina e al suo responsabile vendite, al responsabile delle Relazioni Esterne di JTI Italia (Japan Tobacco International) Lorenzo Fronteddu, a Graziano Ceccaroni presidente di ARPT, a Gabrio Gustinelli vicepresidente di Agricooper, a Stefano Petturiti membro del Direttivo della Fattoria Autonoma Tabacchi e a Libero Valenti presidente di OPTA.

"La contrattazione appena siglata – ha dichiarato Massimo Ricci, presidente di Unitab, Unione Nazionale Tabacco - mette al sicuro l'annualità 2022 ma prevediamo già dal prossimo anno una nuova trattativa per arrivare alla pluriennalità. È questo l'obiettivo principale per i nostri produttori che assieme intendiamo affrontare perché è questo il solo modo che hanno di diventare più sostenibili, non solo dal punto di vista economico, programmando investimenti in sistemi innovativi più green, e avendo la possibilità di piani di ammortamento che diano più stabilità alle aziende. Il rinnovamento del settore tabacco passa attraverso il rispetto dell'ambiente grazie a nuovi macchinari e nuovi sistemi di cura. Tutte quelle buone pratiche agronomiche che possono diminuire i consumi: meno gasolio, meno metano e meno energia elettrica grazie agli impianti fotovoltaici sulle strutture, grazie al bando per i parchi agrisolari del PNRR. Il contratto appena firmato - conclude Ricci - è quindi garanzia di futuro, segna una svolta per un nuovo modello di produzione mirato e rimarca la nostra scelta di essere affiliati alla multinazionale Japan Tobacco International".

Un ringraziamento dal presidente Cia Umbria Matteo Bartolini va all'assessore regionale all'Agricoltura Roberto Morroni, ai sindaci dei territori coinvolti, alla rappresentanza dei produttori, a Unitab, e ovviamente anche alla Deltafina e soprattutto alla JTI. "Questo accordo non può essere considerato un punto di arrivo ma anzi dobbiamo coglierlo come un punto di partenza. Ora inizia una nuova fase - ha detto Bartolini - per regolarizzare il rinnovato rapporto tra la produzione, la trasformazione e la manifattura. Questa sinergia di intenti è, infatti, orientata sempre più alla ricerca scientifica e tecnologica per adottare nuovi e più sostenibili modelli di produzione e consumo del tabacco stesso. Dobbiamo continuare a perseguire l'obiettivo della riduzione delle emissioni di Co2, con l'uso di agrofarmaci naturali in sostituzione di quelli chimici e al monitoraggio quotidiano delle condizioni climatiche e delle eventuali fitopatologie, così da agire tempestivamente e ridurre il rischio di pratiche dannose a livello ambientale e lo spreco di risorse preziose, come l'acqua. Sappiamo bene che la vera sfida odierna per il raggiungimento della sostenibilità ambientale ed economica delle aziende tabacchicole è la riduzione dei costi energetici Per fare questo gli agricoltori hanno bisogno di pianificare i loro investimenti tenendo però conto che, senza un accordo di medio lungo termine, diventa tutto insostenibile. La Cia dell'Umbria - ha concluso - continuerà a supportare i produttori del tabacco dell'Alto Tevere, protagonisti di una lunga storia e tradizione regionale".

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Emanuela De Pinto

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