Matteo Bartolini plaude alla realizzazione dell'iniziativa ed esprime il suo entusiasmo per le tematiche e gli studi affrontati

"Metamorfosi verde: Agricoltura, Cibo, Ecologia" è il titolo del 55° convegno della Società Italiana di Economia Agraria (Sidea) che si sta svolgendo dal 13 al 15 Settembre a Perugia, nella Sala dei Notari e nel Complesso Monumentale di San Pietro e, al quale ieri, il Presidente della Cia ha partecipato intervenendo sui temi cruciali come il futuro della politica agricola comune, l'ecologia, e la sostenibilità ambientale. L'iniziativa, propone una riflessione sui processi di cambiamento che l'agricoltura e la produzione di beni alimentari stanno attraversando in questi anni, convergendo, appunto, in una metamorfosi verde. Il Presidente Matteo Bartolini ha aperto il dibattito soffermandosi in primis sulla questione della riduzione del budget e sulle criticità dell'erogazione dei contributi soprattutto in vista dell'insediamento dei giovani agricoltori. Tra le sue idee e proposte l'attenzione è quindi rivolta ai giovani e ai nuovi strumenti della politica per l'innovazione e dichiara : "Il nuovo paradigma agricolo è fondato non più sulla chimica e la meccanica hard ma sull'Agro-ecologia, sulle biotecnologie sostenibili, sull'agricoltura di precisione, l'automazione e le Ict ( Information and Communications Technology)".In merito alla questione della Politica Agricola Comune e al suo futuro Bartolini afferma : "La Pac cosi com'è adesso articolata deve essere profondamente cambiata,auspichiamo a una nuova politica più orientata alle necessità degli agricoltori, che accetta la sfida del cambiamento indirizzandolo verso i bisogni delle comunità di oggi e del futuro. La nostra sfida è quella di partire dal basso, discutendo con tutti e soprattutto tenendo conto che per ottenere uno sviluppo reale ogni settore economico e ogni cittadino deve poter partecipare". Entrando nel merito della questione della regolazione del mercato il Presidente si sofferma sulle numerose difficoltà derivate dalla scarsa concentrazione dell'offerta e la disarticolazione dei rapporti di filiera i quali dichiara " rappresentano da sempre un vincolo per la crescita del sistema agroalimentare italiano". Secondo la sua idea infatti occorre utilizzare una parte delle risorse dei pagamenti diretti per compiere interventi ambientali nell'ottica della Green Economy sviluppando dei processi che sappiano coniugare produttività, competitività e sostenibilità ambientale. "Nell' ecoschema, ad esempio - afferma Bartolini - andrebbero individuate misure di carattere generale facilmente verificabili sul piano amministrativo, come il biologico". Per ciò che riguarda la futura programmazione 2020-2027 ogni stato sarà chiamato a definire un Piano Strategico Nazionale, cosi facendo - aggiunge Bartolini- "si palesa una grande opportunità per orientare un significativo rafforzamento e ri- orientamento della politica nazionale". Infine, il Presidente della Cia conclude ribadendo che " la Pac deve fortemente riallinearsi ai nuovi equilibri di mercato e deve necessariamente vincere la sfida di fornire cibo ai cittadini dell'UE , e non solo, in quantità e qualità adeguati, nel prendersi cura delle risorse naturali , assicurando posti di lavoro promuovendo le zone rurali, agevolando il cambio generazionale ,tutto questo tenendo conto degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dell'accordo di Parigi.

Perugia, 14 settembre 2018

Il Presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini: "Serve uno strumento più immediato e semplice, così si aggiunge solo altra burocrazia e si sottrae tempo prezioso ai nostri agricoltori

"Ad oggi non è ancora possibile considerare quella dei voucher una questione risolta rispetto alle esigenze delle aziende e dei nostri agricoltori e soprattutto rispetto alla tutela della manodopera che caratterizza il nostro Made in Italy. In Umbria, con l'avvicinarsi della stagione di raccolta delle olive e con la vendemmia in corso la complessità di questo nuovo strumento sta danneggiando gli agricoltori e le aziende che invece chiedono trasparenza e tracciabilità rispetto alle nuove forme di lavoro occasionale".E' con queste parole che il Presidente della Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria, Matteo Bartolini, interviene sulle novità in materia di lavoro accessorio messe in atto dalla Legge di Conversione del Decreto Dignità n°96 del 9 Agosto 2018. "Già da tempo la Confederazione ha presentato numerosi emendamenti con l'obbiettivo di ripristinare il tradizionale sistema dei voucher per restituire dignità al lavoratore e contrastare il lavoro nero. Io stesso nel maggio scorso, prima ancora dell'annuncio del Ministro dell'Agricoltura, ho chiesto il reinserimento per cui, sebbene, è certamente apprezzato il tentativo dell'attuale Governo di estendere l'arco temporale della loro applicazione da 3 a 10 giorni, l'attuale revisione resta ancora inadeguata e poco flessibile. Se ripristinati nel modo corretto, i voucher tradizionali potranno continuare ad essere uno strumento di sostegno e aiuto per tutti gli agricoltori che vogliono impiegare personale nel rispetto della legalità e sempre più in linea con le nuove normative legate alle recenti disposizioni in materia di tracciabilità del sistema di pagamento. "Burocrazia dacci un taglio" sembra essere lo slogan più rappresentativo dei nostri tempi, i "nuovi voucher" aggiungono un carico burocratico che comporta altro lavoro altro tempo prezioso che i nostri agricoltori sottraggono ai campi e alle produzioni disperdendo circa 110 giornate all'anno di lavoro per adempiere agli obblighi burocratici e spendendo oltre 3 miliardi per la burocrazia. E' auspicabile che anche la questione dei voucher rientri in un piano di attuazione di nuove politiche di semplificazione amministrativa attraverso l'individuazione di un regime che prevedeva specifici provvedimenti di snellimento delle procedure burocratiche a carico dei nostri agricoltori.

Perugia, 12 settembre 2018

"La Cia Agricoltori italiani dell'Umbria parteciperà al secondo meeting del progetto Erasmus+ Partenariati Strategici FARMID, dedicato alla formazione di operatori per l'agricoltura sociale rivolta all'inclusione ed integrazione al lavoro di persone con lieve disabilità o ritardo mentale. Dopo la realizzazione di uno studio sullo stato dell'arte in Europa di tale tipologia svantaggio e delle relative esperienze di agricolture sociale, nel corso del secondo meeting verranno presi in esame casi di studio di aziende dai partner provenienti da Austria, Belgio, Italia, Spagna e Slovenia, per rilevarne le caratteristiche comuni e le peculiarità."

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