Domenica 10 dicembre le fattorie didattiche della Cia dell'Umbria aprono le porte a grandi e piccini e torna con grande entusiasmo la seconda edizione di "Aspettando il Natale in Fattoria" uno speciale evento natalizio organizzato dal gruppo di Interesse "Fattorie Didattiche" della Cia dell'Umbria.

Nel corso della giornata bambini e adulti avranno la possibilità di conoscere più da vicino, il mondo dell'agricoltura, attraverso tutte le attività organizzate dalle aziende impegnate nell'educazione ambientale ed alimentare, con l'obiettivo di avvicinare il più possibile le abitudini quotidiane alle radici più profonde, quelle agricole. E quale migliore occasione per poter  trascorrere un pomeriggio in famiglia immersi nella natura e nell'atmosfera natalizia per insegnare la tradizione ai nostri bambini? Operatori qualificati accompagneranno i bambini durante tutti i laboratori manuali e creativi.

Il programma prevede una prima parte di incontri, racconti e attività ludico-educative che verranno svolte nel territorio circostante o in fattoria, nella seconda parte invece verrà   organizzata la merenda con prodotti genuini della terra.

La giornata è aperta a tutti, grandi e bambini. Le aziende che apriranno le porte sono 7 e le attività sono a pagamento. Il costo è di € 9.00 a persona.

LE FATTORIE VI ASPETTANO NUMEROSI !

Per partecipare basta telefonare direttamente all'azienda prescelta preferibilmente entro il 7 dicembre.

Vi ricordiamo anche che per tutti i bambini e le famiglie che vorranno continuare questa esperienza c'è la possibilità di prenotarsi (successivamente) anche per la Befana in Fattoria, per un 6 gennaio tutto speciale.

Di seguito il programma e contatti utili per prenotarsi 

 

 

"Agricoltura allo stremo : dopo la siccità e i ritardi nei pagamenti di Agea, adesso anche le semine compromesse da vere e proprie orde di cinghiali".

"Da settimane si assiste all'acutizzarsi dell'incontrollata piaga dei danni all' agricoltura, provocata dal proliferare di specie in sovrannumero quali cinghiali e caprioli" denuncia la Cia dell'Umbria

Centinaia di segnalazioni, stanno arrivando da parte di numerose Aziende della regione, in particolare dell'Orvietano, del Monte Peglia e dell'alto Tevere, dove branchi di cinghiali stanno devastando intere superfici appena seminate, costringendo gli agricoltori a ripetere 2 o 3 volte le pratiche colturali.

Nella Valle del Chiascio e del Tevere è forte la presenza e la densità dei caprioli attirata in questa stagione dalle ortive da foglia coltivate in pieno campo.

A nulla, secondo la Cia, sono servite le misure approvate dalla Giunta della Regione Umbria per contenere gli ingenti danni alle colture. Così il presidente regionale Domenico Brugnoni: "non è certamente con la riduzione da 48 a 12 ore del termine per l'attivazione degli interventi da parte degli ATC, che in Umbria si può arginare la drammatica piaga dei danni alle colture da cinghiale".

La gestione degli ungulati e della fauna selvatica in generale è ormai fuori controllo, in Umbria come nel Centro Italia, danni a produzioni tipiche e di qualità, all'ambiente, al paesaggio, all'incolumità pubblica che raggiungono decine di milioni di euro.

E a causa della farraginosità delle procedure, non sempre gli agricoltori chiedono gli indennizzi, che sono di gran lunga inferiori al valore reale del danno subito, che come in questa stagione, non si limita alla perdita della singola coltura, ma riguarda anche il tempo impiegato e i costi aggiuntivi necessari, per ripristinare prati e campi devastati da interi branchi di ungulati.
La Cia dell'Umbria considera pertanto indispensabile e non più rinviabile, l'immediata attivazione di misure mirate di contenimento, come l'adozione straordinaria, fino al 28 febbraio prossimo, già richiesta, della "braccata", anche nelle Aree protette. Così come è urgente completare i piani di abbattimento selettivo dei caprioli non sempre portati a termine nei distretti.

La Cia chiede, inoltre, che si metta mano definitivamente ad una programmazione di medio-lungo periodo della gestione faunistico-venatoria con l'obiettivo strategico di contenere le specie selvatiche dannose con piani certi che garantiscano una efficace e duratura azione di prevenzione.

"Gli agricoltori - afferma il presidente Brugnoni- considerato l'enorme proliferare dei danni, chiedono alla Regione infine, un impegno serio per superare il problema del regime "de minimis", introdotto dalla normativa europea per i danni causati dalle specie cacciabili, che fissa un tetto massimo risarcibile ad azienda di soli 15mila euro in un triennio."

"Oltre al danno anche la beffa - continua Brugnoni -: il rischio è che gli agricoltori più colpiti, quelli con maggiori danni per quantità o valore delle produzioni non verranno interamente risarciti e così perderanno migliaia di euro del loro faticoso e prezioso lavoro" .

Serve quindi per la Cia dell'Umbria, un impegno immediato delle istituzioni per superare vincoli penalizzanti, per individuare procedure chiare, risorse certe e assicurare maggiore tempestività nei risarcimenti, con metodi di valutazione più rispondenti ai reali danni riportati dalle aziende, al fine di scongiurare il pericolo di abbandono di molte aree interne e la chiusura di numerose imprese.

La Cia rivolge infine, un appello ad affrontare la problematica anch'essa non più rinviabile dell'aumento della popolazione dei lupi sul territorio regionale: attacchi continui ad animali giovani o di piccola taglia ma anche a vacche e fattrici equine con una padronanza di vasti territori che li porta ad avvicinarsi a case e stalle per compiere la loro attività predatoria. È necessario pertanto che la Giunta regionale adotti misure specifiche per il monitoraggio ed il controllo di questa specie per ridurne i danni all'attività agrozootecnica ed intervenga anche a livello ministeriale per modificare una normativa di sola protezione della specie che, considerato il numero attuale dei lupi in Italia, appare superata e anacronistica.

Perugia, 28 novembre 2017

Il 30 novembre ed il 1° dicembre la Cia dell'Umbria ospita nella propria sede di Perugia il meeting iniziale del progetto Erasmus+ Partenariati Strategici per la Formazione Professionale (VET) CARE-T-FARMS, dedicato alla formazione integrata degli agricoltori, degli operatori e degli specialisti di assistenza socio-sanitaria che concorrono a fornire servizi di inclusione relazionale e lavorativa a persone con diverse tipologie di disabilità mentale e disagio sociale.
La recente legge 141 del 18 agosto 2015, "Disposizioni in materia di agricoltura sociale" ha inteso regolamentare questa tipologia di attività agricole multifunzionali, iniziate in Italia negli anni '90 dopo che si erano già sperimentate forme di agricoltura sociale in Olanda e Belgio, per dare un carattere istituzionale nel contesto territoriale e socio-sanitario ad aziende agricole che presentino competenze e programmi in grado di fornire percorsi riabilitativi e cognitivi adeguati.
Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi a partire dal 1° novembre, si propone di realizzare un contesto europeo di rete basato su casi di studio, scambio di buone pratiche e materiali per la formazione combinata in aula, in azienda e online volti ad acquisire le molteplici competenze necessarie al funzionamento di un'azienda agricola sociale e dei suoi operatori.
Fanno parte del progetto il CDR, Centro nazionale per la formazione allo sviluppo rurale, sede di Cracovia in Polonia, che avrà funzioni di coordinamento del partenariato, ARID, Associazione per lo sviluppo delle attività formative nella regione Lacjum in Polonia, ELO, Associazione di rete degli imprenditori agricoli europei, con sede in Belgio a Bruxelles, ON Projects, azienda esperta nella gestione di programmi europei con sede in Spagna a Granada, l'Università di Çanakkale in Turchia, con competenze nelle terapie assistite con animali, l'AUSL Umbria1, responsabile per le cure socio-sanitarie nell'area del Perugino e la Cia Umbria Servizi all'Impresa che sviluppa servizi tecnici per le aziende agricole sul territorio regionale.
Oltre alla realizzazione dei materiali formativi che verranno resi disponibili agli utenti su una piattaforma internet aperta, il progetto realizzerà una serie di eventi nazionali ed un evento europeo a Bruxelles nel quale verranno coinvolti rappresentanti delle istituzioni europee, delle organizzazioni agricole e del mondo del lavoro rappresentate presso le rispettive sedi europee.

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