Nei giorni 26 e 27 giugno si è tenuto a Perugia, ospitato da CIA Agricoltori Italiani dell'Umbria il secondo meeting del progetto Erasmus+ Partenariati di cooperazione per la formazione professionale "BUMBLE-NAP-Bombi per l'impollinazione naturale". Il progetto ha una durata di 24 mesi, un budget di 250.000 €, e vede la partecipazione di 5 partner da Turchia, Lituania, Bulgaria e Italia.
Il 26 si è riunito presso la sede regionale della CIA Umbria il gruppo di lavoro per discutere i risultati dell'indagine sull'uso di bombi in arnie della specie Bombus terrestris per l'impollinazione in serra ed in campo di numerose specie di ortaggi ed alberi da frutto.
All'indagine hanno partecipato 658 intervistati fra agricoltori, agronomi, docenti, ricercatori, produttori di arnie di bombi e responsabili delle politiche agricole locali.
Oltre all'analisi dei risultati, che saranno presto pubblicati, sono stati esaminati e discussi il sito web del progetto, www.bumblenap.com, che ospiterà anche la piattaforma formativa online, la struttura dei materiali formativi che verranno sviluppati nei prossimi mesi, e lo story board per la collezione di video che faranno parte anch'essi dei materiali formativi realizzati.
Il gruppo di lavoro era rappresentato dal governatore del distretto di Serik, Cemal Şahin, e dal suo collaboratore Hulusi Karataş, e da Murat Yilmaz e Selda Manav, dell'Università di Aydin, Turchia, da Anželika Dauarte e Paulius Chockevičius dell'Università Vytautas Magnus di Kaunas Lituania, oltre a Massimo Canalicchio, project manager di Cia Umbria con le colleghe dell'istituto di istruzione superiore agraria di Stara Zagora collegate online dalla Bulgaria
Il Presidente di CIA Umbria, Matteo Bartolini, ha partecipato ad una fase dell'incontro scambiando informazioni sulle politiche agricole con il Governatore del distretto di Serik.
Il 27 il gruppo di lavoro è stato ospite dell'Istituto Tecnico Agrario Ciuffelli-Einaudi di Todi per visitare le serre idroponiche fuori terra, le coltivazioni con illuminazione led, ed i laboratori di micropropagazione meristematica dell'istituto, realizzati con fondi PSR Umbria, sotto la guida dell'agronomo Luigi Nasini che ne ha curato l'istanza di presentazione.
Il prossimo meeting del progetto verrà ospitato in novembre in Lituania dall'Università Vytautas Magnus di Kaunas.
Perugia, 30 giugno 2025
Appoggio a petizione Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata
Cia-Agricoltori Italiani si mobilita contro l'ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.
Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere "comune" per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.
Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.
"Durante il praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio".
Il presidente Bartolini: «urgente un incontro con la Regione per misurare il danno»
PERUGIA - In Umbria cresce l'allarme per la diffusione della "lingua blu", una malattia virale che colpisce ovini, caprini e bovini, trasmessa da insetti vettori simili a zanzare. La patologia, pur non essendo pericolosa per l'uomo e non rappresentando un rischio per latte e carne, può provocare gravi sofferenze negli animali, fino alla morte, con ricadute economiche pesantissime per gli allevatori.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni di casi, in particolare nelle aree della Valnerina e dello Spoletino. Una situazione che sta mettendo in forte difficoltà molte aziende zootecniche umbre.
«Serve un'azione tempestiva e coordinata – dichiara Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria e vicepresidente nazionale –. Chiediamo un incontro urgente con i servizi e gli uffici competenti della Regione Umbria per fare il punto sulla situazione, misurare l'entità del danno e individuare strumenti di prevenzione e contenimento. Ma soprattutto occorre attivare rapidamente misure di sostegno economico e fiscale per gli allevatori colpiti, che si trovano ad affrontare costi aggiuntivi e perdite rilevanti in un momento già difficile per il comparto».
Cia Umbria accoglie con favore l'attenzione mostrata dall'assessore regionale Simona Meloni, che ha già sottolineato l'importanza di non abbassare la guardia, pur in presenza di un focolaio ancora circoscritto. «È positivo che la Regione stia cercando risorse per garantire almeno un primo ristoro alle aziende per le spese di smaltimento degli animali deceduti – prosegue Bartolini –. Dobbiamo lavorare insieme, in modo strutturato e continuativo, per proteggere il futuro della zootecnia umbra».
Cia Umbria è pronta a collaborare con le istituzioni regionali, gli enti sanitari e le altre organizzazioni agricole per affrontare l'emergenza e tutelare la tenuta economica e sociale dell'allevamento umbro, che rappresenta un presidio insostituibile per la salvaguardia del territorio e dell'economia delle aree interne.